STORIA DELLA MEDICINA
DALL’ANTICHITA’ AD OGGI
di Giuliano Valeri
CHIRURGIA PLASTICA?…praticata in Italia già nel ‘500!
L’incredibile storia del chirurgo Gaspare Tagliacozzi
Nel 1662 Pascal era solito ricordare agli amici il suo “aforisma” secondo il quale “ se Cleopatra avesse avuto un bel naso, sarebbe mutato il destino del mondo”.
Che il naso e/ la conformazione del viso di una persona abbiano un peso determinante per il rapporto con gli altri, lo sapevano benissimo anche i Greci secondo i quali “ non veniva ammesso al sacerdozio chi non fosse stato munito di un bel naso”.
Per i Persiani, la perdita del naso, se non dovuta ad incidenti e/o episodi di guerra, era la conseguenza di comportamenti asociali come l’adulterio, il furto, il tradimento ecc.
Curioso peraltro l’episodio accaduto in Spagna nell’800 secondo il quale alcune decine di monache preferirono “amputarsi” il naso piuttosto che essere violentate dagli “affamati” Saraceni.
LA NASCITA DELLA CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA.
La maggior parte delle persone interpellate, ritengono che la “chirurgia plastica ricostruttiva” sia una conquista medica degli ultimi anni, una tecnica messa a punto nel XX secolo, magari da chirurghi europei e/o americani ( questi ultimi i più gettonati). In realtà non è così. L’antesignano della “ chirurgia plastica ricostruttiva”, il vero pioniere in questo campo, autore del trattato “ De Curtorum Chirurgia per Insitionem”, che si può considerare come la “ Bibbia” del settore, è un italiano: il prof. GASPARE TAGLIACOZZI che ha illustrato la sua tecnica già nell’anno 1597.
Purtroppo come è accaduto per tante altre scoperte ( vedi le vicissitudini di Galileo,) la chiesa ne ha ritardato l’attuazione pratica motivando il suo ostracismo con il fatto che la “ricostruzione del naso e/ parti del viso fosse contraria al volere di Dio”.
Così per “200 anni” non si è più parlato di “chirurgia plastica ricostruttiva”.
Chi era e come operava Gaspare Tagliacozzi.
Gaspare Tagliacozzi (o Tagliacozzo), vero pioniere della “ Chirurgia Plastica Ricostruttiva”, nasce a Bologna nel 1545 e qui vi muore a soli 53 anni, celebrato in tutto il mondo( almeno in teoria perché solo 200 anni dopo riscoprono la sua tecnica chiamata “ Metodo italiano”, Tagliacozzi, infatti, è il vero inventore della tecnica ricostruttiva basata, contrariamente a quella indiana, sulla utilizzazione di un vero “ lembo di cute prelevata dall’avambraccio utilizzato per la ricostruzione del naso nei mutilati del volto” e/o in tutti quei casi in cui una operazione chirurgica lo renda necessario.
Tagliacozzi descrive il suo metodo nei dettagli all’interno del suo trattato “ De Corturom Chirurgia per Insitionem” ( chirurgia delle mutilazioni per mezzo di innesti, pubblicato a Venezia nel 1597, dedicato al principe di Mantova Vincenzo I Gonzaga ( suo estimatore… e paziente).
“METODO ITALIANO”
Gaspare Tagliacozzi per i suoi interventi si serviva della pelle “dell’avambraccio sinistro”, noto per la sua pelle sottile e la presenza di pochi peli.
Incidendo la cute, Tagliacozzi sollevava il tessuto cutaneo e sottocutaneo lasciando indenne il muscolo utilizzando una sorta di tenaglia di sua invenzione che separava la cute dal muscolo.
Dopo circa 20 giorni il “peduncolo” (ponte superiore) veniva sezionato e suturato alla parte da ricostruire.
L’operazione prevedeva che il paziente venisse preventivamente dotato di uno speciale corpetto, stretto intorno al tronco, dotato di alcune strisce di tela adatte a legare e stabilizzare il braccio alla testa in modo che questo restasse immobile vicino al naso ( o alle altri parti del viso oggetto dell’intervento).
Nella fase successiva, Tagliacozzi, incideva i lembi del naso cicatrizzati staccando contemporaneamente il lato superiore della pelle del braccio poi approssimava il braccio al naso mettendo in connessione la parte interna
Del lembo ai bordi cruenti da ricostruire.
Quando le parti avevano aderito, dopo averle suturate con ago e fili e stabilizzato il braccio alla testa con le strisce di tela del tutore, Tagliacozzi staccava dal braccio l’ultimo lato del lembo di pelle (peduncolo inferiore) liberandolo così dalla connessione con il viso, suturandolo al difetto. Per concludere, Tagliacozzi “ modellava “ il naso e le narici utilizzando prototipi preparati in precedenza.
Quello di Gaspare Tagliacozzi, un medico italiano vissuto alla fine del ‘500 ( Michelangelo era morto da alcuni anni ed il Bernini stava per iniziare la sua carriera), si può considerare “ IL PRIMO TESTO DI CHIRURGIA ESISTENTE AL MONDO”!
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